Si tratta di Maputo - A low budget dream di Mario Martinazzi.
Ecco la recensione:
Maputo – A Low Budget Dream di
Mario Martinazzi del 2014. (68 min. ca.)
Film documentario che mescola fiction ad
interviste e immagini prese nella location in questione, ossia Maputo
e provincia della stessa (in Mozambico), nelle quali povertà
abissale e ricchezza (per pochi eletti) si contrappongono in un
ritratto suggestivo e pieno di contrasti.
Narratore è Mambucho, un
artista, che in un'arena ormai abbandonata a se stessa, fa da filo
conduttore diventando altresì parte integrante di una storia che non
lascia troppa speranze per il futuro.
Tanti i temi trattati: la miseria e la
povertà, gli artisti (cantautori come Eloy, una giovane attrice, lo
stesso Mambucho che vorrebbe diventare regista) che non riescono a
sfondare e avere visibilità anche se ci sperano con tutte le loro
forze, l'HIV e l'AIDS che mietono vittime e alzano il tasso di
mortalità anche infantile.
In tutto questo, Mario Martinazzi,
regista/sceneggiatore/montatore/compositore classe 1982, nato a
Brescia, riesce a fare un lavoro egregio. Le riprese sono ferme e
non traballanti nonostante l'uso massiccio di camera a spalla, le
immagini e la fotografia sono nitide con colori e luci che ben
riescono a creare suggestione e a coinvolgere lo spettatore come se
si trovasse insieme a lui in quei precisi istanti.
Ottimo il lavoro di montaggio alternato
- anche durante le interviste – che mostra cosa gli interlocutori
stanno parlando, rendendo meno pensante il tutto e collegando ciò
che verrà dopo, ottenendo una composizione realmente bella da
guardare.
Interessante anche la colonna sonora
costituita dalla musica locale (di Eloy e un suo amico ad esempio. E
alla fine ascoltiamo e vediamo delle donne cantare vestite con il
tipico abbigliamento), musica classica/opera e dei brani di musica
minimale dello stesso regista.
Tirando le somme, si può dire che ci
troviamo davanti ad un'opera che è un buon compromesso tra arte,
creatività e documento educativo.
Speriamo venga distribuita a
dovere.
Voto: ****
Il trailer:
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