Oggi voglio parlarvi di un film cinese di Jia Zhangke, lo stesso regista di quel Still Life che aveva vinto nel 2006 il Leone d'Oro a Venezia.
Mi sto riferendo al suo recente Il tocco del peccato. Più mainstream ma molto godibile e interessante per le tematiche trattate.
Ecco la (breve) recensione:
Il tocco del peccato (天注定; Tian zhu ding) di Jia
Zhangke del 2013. Con Jiang Wu, Zhao Tao, Wang Baoqiang, Lashan Luo. (135 min. ca.)
Nelle diverse parti della Cina, quattro personaggi cercano di
emanciparsi o di cambiare la propria misera esistenza (chi lavora in
fabbrica, chi nei bordelli). Non riusciranno a soffocare la rabbia
verso chi li maltratta, sono stanchi di subire ed esploderanno in
raptus violenti con numerosi omicidi e un suicidio.
Il regista riesce a velocizzare un po' i tempi rispetto al suo famoso Still Life, inserendo anche con sapienza scene crude (più realistiche che mai).
Un film dai ritmi un po' discontinui ma
sicuramente apprezzabile da un pubblico più vasto. I personaggi sono
ben caratterizzati. Il migliore? Yu Xiao, la splendida ed espressiva
Zhao Tao (conosciuta qui da noi per Io sono Li di Andrea
Segre, moglie e musa di Jia Zhangke) che si ribella sfoderando il
coltello. Impensabile e shoccante, visto che sembra sempre così posata e
adorabile.
La storia più emozionante è però forse quella del giovane solo e innamorato suo malgrado di una prostituta.
Non un capolavoro, ma sicuramente descrive benissimo il
tipo di vita dei poveri (e ricchi) cinesi.
Da vedere.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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