Mi riferisco a Il mistero dell'acqua. Carino, ben realizzato anche (sappiamo che la Bigelow è tecnicamente ineccepibile), ma un po' sottotono.
Ecco la recensione:
Il mistero dell'acqua (The Weight of Water) di Kathryn
Bigelow del 2001. Con Sean Penn, Elizabeth Hurley, Catherine
McCormack, Sarah Polley, Josh Lucas, Ciarán Hinds, Ulrich Thomsen,
Katrin Cartlidge, Vinessa Shaw. (113 min. ca.)
Nel 1873 nell'isola di Smuttynose, un
uomo (Hinds) viene accusato di duplice omicidio di due cognate. Negli
anni 2000 Jean, una fotografa, va lì con Thomas, suo marito
scrittore di successo alcolizzato (Penn) e dal passato torbido, facendo il viaggio in barca
a vela con il fratello di lui (Lucas) e la sua bellissima nuova
fidanzata Adaline (Hurley). Gli sguardi del marito e gli ammiccamenti
di Adaline fanno nascere in lei una gelosia mista alla paura di venir
tradita e di perdere Thomas. Inoltre, l'aver scartabellato nuove
prove archiviate del caso di omicidio fanno sì che si senta
totalmente terrorizzata dall'imprevedibilità umana.
Interessante nel
parallellismo delle due storie, esaltate dal montaggio alternato, ha
proprio nell'uso di questi flashback più degli elementi
"immaginifici" uno dei difetti più evidenti: la macchinosità è dietro l'angolo. Inoltre, la storia
contemporanea dei quattro con possibile tradimento è finta,
telefonata, per quanto la regista sia stata brava a portare avanti la
trama in maniera lucida e per niente confusa. Il soffermarsi sulle
occhiate, sul non detto, sulle continue reazioni sui volti dei
protagonisti è perfetto e crea quell'ambiguità che effettivamente
cattura. La Bigelow poi è davvero bravissima a dirigere gli attori:
sa cosa vuole da loro.
Tuttavia, è una pellicola che non convince
fino in fondo risultando spesso didascalica, con qualche elemento
messo lì per attirare l'attenzione: l'incesto tra fratello e
sorella, la "perversione" di Maren (Polley). Che sia un
film che gioca sugli elementi della natura e sulla solitudine è un
dato di fatto (e la Bigelow - scusate il gioco di parole - ci sguazza che è un piacere da anni, fin da Point Break. Anche qui le onde decidono la sorte dei protagonisti), ma appare tutto troppo pretestuoso nonostante le
qualità.
Gli attori sono bravi: su tutti, neanche a dirlo, Sean Penn. Alla
Hurley non serve far tanto (e quello che fa è già troppo). La
musica ossessiva crea suggestione e suspence.
Da vedere per
curiosità.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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